Sulle tracce del Covid: ecco come funziona la app “Immuni”

Immuni
Gli inventori della app Immuni

di Marco Lombardo

Il governo italiano ha scelto una app che si chiama Immuni come futuro mezzo di tracciamento delle persone per controllare l’epidemia di Covid-19 una volta che sarà iniziata la Fase 2.

Chi sono gli inventori della app Immuni

Immuni è un’applicazione creata dalla società milanese Bending Spoons. Una start up nata appunto per sviluppare programmi per dispositivi mobili nel 2014 grazie a 4 ragazzi italiani e  uno danese, tutti studenti dell’Università di Copenaghen, in Danimarca. Bending Spoons significa “cucchiai pieghevoli” e il nome deriva dalla passione per il film “Matrix” e da una scena in cui il protagonista piegava appunto un cucchiaio.

Grandi numeri

La società oggi ha nell’azionariato nomi importanti della finanza italiana, ma è sempre gestita dai quattro fondatori, tutti veneti: Luca Ferrari, Francesco Patarnello, Matteo Danieli e Luca Querella. Il processo di selezione per essere assunti è rigidissimo: negli anni sono arrivate tra le 40 e le 50 mila candidature e circa lo 0,3%  alla fine ha ottenuto il posto. All’inizio del 2020 erano 143 i dipendenti assunti: età media di 28 anni, con la presenza di 52 donne, la più alta di qualsiasi azienda tecnologica. Bending Spoons oggi è il primo sviluppatore  d’Europa: con una dozzina di app, oltre 200 milioni di download complessivi, 270.000 nuovi utenti al giorno e 45,5 milioni di fatturato alla fine del 2018.

Come funziona Immuni?

Ma come funzionerà l’app Immuni?  Sarà su base volontaria e i dati resteranno anonimi. Il tracciamento sarà composto di  due parti.

  1. La prima con un sistema di rilevamento dei contatti con la tecnologia Bluetooth, attraverso cui si rileva la vicinanza tra due smartphone nell’ordine di un metro. L’app a questo punto conserva, solo sul dispositivo di ciascun cittadino, la lista di codici identificativi anonimi di tutti gli altri dispositivi ai quali è stata vicino entro un certo periodo. Nel caso in cui si venga sottoposti a test per Coronavirus, con un codice si carica su un server cloud i dati raccolti, compresa la lista anonima. A quel punto viene calcolato il rischio di esposizione all’infezione sulla base di alcuni parametri e si genera una lista degli utenti più a rischio, ai quali è possibile inviare una notifica sullo smartphone.
  2. La seconda funzione, sempre senza alcun obbligo, è invece un diario sulla salute, con domande a cui bisogna rispondere e un aggiornamento richiesta tutti i giorni e con la presenza di eventuali sintomi.

Perché il tracciamento abbia un certo successo si è calcolato che l’app dovrebbe essere scaricata da almeno il 60 per cento degli italiani. Verrà ora avviata la fase di test che durerà alcune settimane: è previsto che partecipino i dipendenti della Ferrari per provarne l’efficacia in ambienti come le fabbriche. Bending Spoons fornisce l’app e i suoi codici sorgente “pro bono”: ovvero non percepirà nulla dal governo italiano a cui cederà la licenza.

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